La nuova Raccomandazione sull’Educazione alla Pace dell’UNESCO
Durante la sua 42ma Conferenza Generale nel 2023, l’UNESCO approva la nuova Raccomandazione sull’educazione alla pace e ai diritti umani, alla comprensione internazionale, alla cooperazione, alle libertà fondamentali, alla cittadinanza globale e allo sviluppo sostenibile. Tale approvazione è il risultato di un lungo negoziato avviato a seguito della decisione della 41ma Conferenza Generale dell’UNESCO del 2021 di aggiornare la precedente Raccomandazione del 1974 sull’educazione alla pace.
La Raccomandazione del 1974 è stato il primo documento internazionale sul ruolo dell’educazione per la costruzione della pace, la comprensione internazionale, la difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Nello spirito di questo documento l’educazione mira a costruire società pacifiche e giuste, ad agire sulle povertà, a promuovere l’uguaglianza di genere, a migliorare la salute e il benessere generale, e a promuovere la comprensione tra le nazioni e i popoli. Intervenendo su questi temi in maniera integrata, la Raccomandazione del 1974 ha offerto un approccio olistico all’educazione mettendo insieme per la prima volta gli sforzi dei vari settori di competenza dell’UNESCO per affrontare sfide comuni e guidare verso cambiamenti positivi.
Molti mutamenti sono sopraggiunti negli ultimi 50 anni a motivare la necessità di un aggiornamento della Raccomandazione del 1974. Di fronte alle nuove sfide globali, agli sviluppi tecnologici e in un momento in cui il livello di pace del pianeta risulta nettamente deteriorato, il bisogno di un‘educazione alla pace – di qualità e trasformativa – non potrebbe essere più urgente.
Anche il panorama legislativo si è modificato negli ultimi 50 anni: la comunità internazionale dispone adesso di un set più robusto di accordi per promuovere la pace e la non violenza, che erano assenti nel 1974. La storia ci insegna che le conquiste non sono mai definitive, e che anche la comprensione internazionale sul piano dei diritti e dell’etica deve essere difesa ogni giorno.
Per tutte queste ragioni gli Stati membri dell’UNESCO hanno deciso di rivisitare la Raccomandazione del 1974 per prendere in considerazione i mutamenti nel panorama globale e dal mondo dell’educazione e, in particolare, i requisiti dell’Agenda 2030 e dell’ Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 4 sull’Educazione, con la prospettiva di mettere al centro in modo decisivo il ruolo dell’educazione per promuovere la pace globale, la comprensione internazionale e lo sviluppo sostenibile. La revisione della Raccomandazione del 1974 inoltre è stata ispirata dai risultati del Summit sulla Educazione Trasformativa del settembre del 2022 dal titolo “Futuri dell’educazione” che ha illuminato l’esigenza di una visione più lungimirante per l’insegnamento, l’apprendimento e l’innovazione in questi settori.
Per tutti questi motivi la nuova Raccomandazione sull’educazione alla pace è un segno di speranza.
Quali sono gli elementi centrali della nuova raccomandazione? La Raccomandazione propone nuove prospettive su una pluralità di temi, tra cui:
Un nuovo concetto di pace
La pace non è solo assenza di guerra o di violenza diretta, ma un processo positivo di partecipazione attraverso i quali gli individui e le comunità lavorano insieme quotidianamente per costruire società giuste, inclusive sane, sostenibili e pacifiche.
Cambiamenti climatici e sostenibilità ambientale
Promuovere la conoscenza delle cause del cambiamento climatico, del suo impatto, e dei modi di adattare strategie e mitigarne gli effetti senza apportare nuovi danni al pianeta è necessario per permettere agli individui di prendere decisioni informate e lavorare per costruire società più sostenibili.
Uguaglianza di genere
Le donne costituiscono ancora i due terzi degli adulti incapaci di leggere. Globalmente solo circa il 30% delle donne partecipa alle materie scientifiche. I pregiudizi e gli stereotipi di genere penalizzano il progresso globale. L’uguaglianza tra i generi fa parte dei diritti fondamentali delle persone ed è la premessa per ogni società che voglia dirsi autenticamente democratica.
Educazione alla cittadinanza globale
Consiste nel riconoscere l’interconnettività del mondo e comprendere le ripercussioni delle nostre scelte e delle nostre azioni sulle persone e sulle comunità su scala locale, nazionale e globale. Ciò potrebbe includere l’insegnamento e l’apprendimento dell’impatto di eventi e conflitti passati e attuali, esplorare i legami economici, sociali e politici tra i paesi e le società, nutrire l’empatia e il rispetto per la diversità delle culture e delle opinioni. L’UNESCO sta promuovendo l’educazione alla cittadinanza globale tra i soggetti in tutte le sfere della vita per fornire conoscenze, competenze e attitudini per coltivare tolleranza, rispetto e un condiviso senso di appartenenza ad una comunità globale, con il fine ultimo di assicurare i diritti umani e la pace.
Alfabetizzazione sui media e sull’informazione
Il pensiero critico, l’empatia e la comprensione dei principi chiave della sicurezza digitale, della privacy e di una interazione digitale etica, hanno un posto di rilievo nella nuova Raccomandazione. La revisione rispetto al testo del 1974 affronta le sfide poste dal panorama digitale, come la disinformazione e i discorsi d’odio, e le possibilità che le nuove tecnologie offrono per l’insegnamento e l’apprendimento.
L’educazione permanente
La Raccomandazione assicura che l’educazione rimanga rilevante e accessibile attraverso tutti gli stadi della vita e a livelli differenti.
L’educazione formale e non formale
Le aule della scuola rappresentano solo una possibilità rispetto ai molti spazi dove i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze socializzano e imparano.
Quale uso fare della nuova Raccomandazione sull’educazione alla pace? La Raccomandazione serve da ispirazione per i paesi al fine di sviluppare e rivisitare le loro leggi nazionali, le politiche e le pratiche. Ad esempio lanciando programmi di tutoraggio o opportunità di addestramento professionale per assicurare uguali opportunità per tutti, e in particolare per le ragazze e le donne per accedere, eccellere, e trarre beneficio nell’educazione. E’ dunque compito degli Stati membri implementare la Raccomandazione e assicurarne gli esiti, garantire meccanismi di feedback e sostenerne gli sviluppi con leggi appropriate, politiche e strategie volte ad intessere i contenuti dell’Educazione alla Pace nei curricula e attraverso tutte le aree di studi e livelli dell’educazione. Gli Stati membri devono pertanto attivamente sostenere i decisori, le istituzioni educative, gli insegnanti e il personale dedicato, per diffondere i principi guida della Raccomandazione con un approccio che riguardi tutte le istituzioni e tutta la società. Devono pertanto provvedere al necessario supporto e adeguate risorse finanziarie, amministrative, tecniche, umane per implementare la raccomandazione in linea con gli obblighi e gli impegni internazionali. E’ loro compito rivedere politiche, leggi e pratiche relative alla Raccomandazione e favorire un approccio che coinvolga l’intera società, quindi usando o stabilendo meccanismi che coinvolgano una molteplicità di agenti e portatori d’interesse.
Questa Raccomandazione è diretta ai decisori politici, ai professionisti nei Ministeri, ai presidi e agli insegnanti. Ma, in una dinamica democratica e partecipativa, è altrettanto diretta agli scolari, agli studenti e alle organizzazioni della società civile, perché si facciano parte attiva del monitoraggio e della diffusione dei principi dell’Educazione alla pace. Non riguarda pertanto solo le Istituzioni ma tutti coloro che credono nel potere trasformativo dell’educazione per costruire società più giuste, inclusive, democratiche e sostenibili, che abbiano a cuore l’obiettivo della cittadinanza globale per la costruzione e il mantenimento della pace.
La nuova Raccomandazione sull’Educazione alla Pace verrà a breve tradotta e pubblicata in Italiano sulla pagina web della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO.