Francesco ai giovani: curate l’economia della terra per avere un mondo di fratelli
“Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri” Antonio Gramsci (Quaderni dal carcere, 1935).
Questa è la più bella definizione di GIUSTIZIA OLISTICA!
Giustizia sociale, giustizia ecologia, giustizia ambientale, giustizia climatica, giustizia alimentare… sono i vari ambiti ed aspetti in cui si sviluppa e dipana la Giustizia Olistica, che ha come fine ultimo la tutela, EFFETTIVA, dei diritti di tutti gli esseri viventi, la piena consapevolezza della Cittadinanza Universale ONU.
L’economia della terra e l’economia del cammino sono le vie per la giustizia e l’uguaglianza.
Agricoltura e Giustizia sono due parole chiave che, insieme, rispondono alle grandi sfide verso una Ecologia integrale.
L’agricoltura è la base di ogni produzione alimentare, mentre la giustizia è il fondamento di ogni sistema democratico. Queste parole, se intrecciate ed in armonia, costituiscono la base di una società libera e dignitosa, dove le persone sono al centro.
Papa Francesco ci invita a praticare l’amore fraterno come realizzazione della giustizia sociale. Bisogna trasformare l’attuale modello economico in uno alternativo in cui la persona e il pianeta siano al centro.
Ai giovani che oggi cercano di combattere le diseguaglianze e la crisi ambientale, per favorire le economie indigene, la pace e la sicurezza alimentare, Francesco suggerisce di tenere conto dell’“economia della terra” e dell’“economia del cammino”, di avere riguardo, cioè, delle relazioni, delle città che abitiamo, delle nostre radici” e anche del mondo intero, che va custodito, e di impegnarsi per essere “donne e uomini di pace: non darsi pace per la pace”. “Fare economia significa prenderci cura della casa comune, e questo non sarà possibile se non avremo occhi allenati a vedere il mondo a partire dalle periferie: lo sguardo degli esclusi, degli ultimi” afferma il Papa, che raccomanda di fare spazio agli sguardi delle donne. “Se fossero stati presenti – osserva – ci avrebbero fatto vedere meno merci e più relazioni, meno denaro e più redistribuzione, più attenzione a chi ha e a chi non ha, più realtà e meno astrazione, più corpo e meno chiacchiere”.
COSTRUIAMO UN’ALLEANZA MONDIALE DI TUTTE LE ASSOCIAZIONI E REALTA’ CHE PROMUOVONO LA PACE.