Convenzioni ONU dei diritti dell’uomo
I diritti umani tutelano la persona e la sua dignità in tempo di pace e in tempo di guerra. Sono garantiti dal diritto internazionale ed è compito dello Stato farli rispettare. È con questo spirito che la ONU ha sviluppato un insieme di convenzioni vincolanti, che traggono origine dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948.
Si distinguono principalmente tre tipi di diritti umani:
- i diritti civili e politici: per esempio il diritto alla vita, la libertà di riunione e la libertà di religione
- i diritti economici, sociali e culturali: per esempio il diritto al lavoro, all’istruzione e alla sicurezza sociale
- i diritti della «terza generazione»: per esempio il diritto allo sviluppo e a un ambiente sano e pulito
Le principali convenzioni dell’ONU sui diritti umani sono:
- Patto ONU IIl Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali (ICESCR) comprende tutti i diritti umani che rientrano nel campo dell’economia, della società e della cultura.
- Patto ONU IIIl Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici (ICCPR) contiene importanti garanzie volte a proteggere le libertà fondamentali di ogni individuo.
- Discriminazione razzialeLa Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale (ICERD) mira esplicitamente a eliminare la discriminazione sulla base della razza, del colore, della ascendenza e dell’origine nazionale ed etnica.
- Discriminazione nei confronti della donnaLa Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW) vieta la discriminazione delle donne in tutti gli ambiti della vita.
- TorturaLa Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti (CAT) obbliga gli Stati Parte a impedire e a punire la tortura.
- Diritti del fanciulloLa Convenzione sui diritti del fanciullo (CRC) garantisce una tutela completa dei diritti umani dei bambini e dei giovani di età inferiore a 18 anni.
- Persone con disabilitàLa Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (CRPD) garantisce a tali persone la totalità dei diritti umani e la partecipazione alla vita pubblica, economica e sociale.
- Sparizione forzataLa Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalla sparizione forzata (CPED) mira a punire e a combattere la sparizione forzata in quanto violazione dei diritti umani.
- Lavoratori migrantiLa Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie (ICRMW) tutela i lavoratori e le lavoratrici migranti e i loro familiari.
- Ecco i testi principali, fra cui lo Statuto dell’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, che ancora oggi guida l’impegno quotidiano nei 134 Paesi in cui è presente l’Agenzia:
- Convenzione di Ginevra del 1951
- Statuto UNHCR
- Convenzione sullo status delle persone apolidi del 1954
- Convenzione sulla riduzione dell’apolidia del 1961
- Dichiarazione Universale dei diritti dell’ uomo 1948
- Convenzione Europea dei diritti dell’ uomo e delle libertà fondamentali del 1950
- Convenzione OUA del 1969
- Dichiarazione di Cartagena del 1984
- Convenzione contro la tortura del 1984
Nella Dudu si possono individuare quattro fondamentali pilastri: dignità, libertà, uguaglianza e fratellanza. La dignità protegge i valori condivisi da tutti gli individui indipendentemente dalle differenze di religione, etnia o sesso. La libertà si riferisce ai diritti legati alla libertà individuale ed alla sicurezza personale. L’uguaglianza è intesa a garantire la partecipazione politica e pubblica di tutti gli individui. La fratellanza, infine, si riferisce ai diritti economici, sociali e culturali.
Sebbene la Dichiarazione universale dei diritti umani non sia uno strumento giuridicamente vincolante, essa svolge comunque un importante ruolo morale. Ha costituito, infatti, il modello per l’adozione dei successivi trattati a livello nazionale, internazionale e regionale.
Contrariamente alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, le convenzioni summenzionate hanno un carattere vincolante per gli Stati membri.
Le principali convenzioni ONU sui diritti umani istituiscono comitati incaricati di vigilare sul rispetto delle loro disposizioni e prevedono una procedura di rapporto obbligatoria: gli Stati che le hanno ratificate si impegnano a presentare al comitato di pertinenza dei rapporti sul modo in cui hanno attuato i diritti umani. Il comitato esamina i rapporti e formula raccomandazioni.
L’ultimo stadio nell’evoluzione della tutela dei diritti umani si è avuto con la nascita di una serie di strumenti regionali di tutela, i quali prevedevano la costituzione di corti con competenza a ricevere anche ricorsi individuali. In Europa venne istituita la Corte europea dei diritti dell’uomo, nel 1959, che si occupa di garantire il rispetto e l’applicazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo del 1950.
Successivamente, nel 1969, fu adottata la Convenzione americana dei diritti umani, che portò nello stesso anno alla costituzione della Corte interamericana dei diritti umani ed infine, nel 1981, la Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli e la relativa Corte africana dei diritti dell’uomo e dei popoli. Per quanto riguarda gli Stati arabi, solo recentemente (2004) è stata adottata la Carta araba dei diritti dell’uomo, da parte della Lega degli Stati arabi, la quale, tuttavia, non prevede meccanismi vincolanti per gli Stati partecipanti.
Riferimenti importanti: a livello internazionale, i diritti di terza generazione sono protetti da diverse convenzioni quali la Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale (1965), la Convenzione delle Nazioni Unite sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (1979), la Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti (1984), la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (1989), la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie (1990) e la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (2006).